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Il Percorso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NorthernRide2015

20/07/2015
L’Adventure dorme nel garage dell’hotel Atrium N50°04.054 E19°56.378 a Cracovia dove l’abbiamo parcheggiata, fradicia di pioggia, ieri pomeriggio, dopo una cavalcata di 490 km attraverso la bollente pianura che si stende tra Bratislava e la Polonia. Non ci saremmo mai aspettati 36° in questa parte d’Europa né che ci cogliesse un violento temporale alle porte della città.
bratislavaPartiti la mattina precedente da Milano, dopo 960 km eravamo arrivati a Bratislava provati dal gran caldo patito, ma soddisfatti. L’hotel prenotato da Milano, Tatra Hotel N48°08.976  E17°06.616, dotato di parcheggio, è situato nelle vicinanze della Old Town ( chiedete una camera con aria condizionata perché ieri c’erano 38° ed è stata una difficile nottata! ). Il centro antico di Bratislava è molto piccpiazzaolo, medievale, costituito di viuzze e piacevole da visitare.

Cracovia ci ha piacevolmente sorpreso: un’enorme piazza, chiese, begli edifici dalle splendide facciate, un castello in cima a un colle, quartieri dove la storia ha lasciato segni indelebili , come il Kazimierz, il quartiere ebraico, il Barbacane, una cintura di parchi e giardini che circonda tutto il centro storico...
Ieri sera ci siamo soffermati nei dintorni della piazza del Mercato, su un lato della quale barbacanesi erge la torre dell’Orologio. E’ la piazza più grande d’Europa con i suoi 200 metri per lato, divisa a metà dall’imponente edificio che ospitava l’antico mercato dei tessuti. Oggi abbiamo percorso la Old town da un capo all’altro: visitato il Wavel, il castello, dai cui bastioni si gode un bel panorama sulle guglie delle chiese e sulla Vistola. Una lunga camminatazuppa ci ha portato al Kazimierz, il quartiere ebraico, con la nuova e la vecchia sinagoga, le viuzze caratteristiche e i caffè. Il pranzo l’abbiamo gustato seduti ai tavolini all’aperto di uno di questi caffè. Poi siamo tornati verso la grande piazza; lungo il cammino s’incontrano numerose chiese: St.Pietro e Paolo, St. Andreas, Marienkirche ognuna caratteristica per architettura e interni.
Ma veniamo ora al cibo, che rappresenta una parte piacevole e interessante di un viaggio. A noi piace provare i piatti tipici dei luoghi attraversati. In Slovacchia abbiamo mangiato gustosi  gnocchetti con cavolo e pancetta e gulasch. A Cracovia abbiamo assaggiato e trovato ottimi:
i pierogi, specie di grossi ravioli, fritti o bolliti, ripieni di cavolo e funghi, lo stufato di sauerkraut, la zuppa fredda di barbabietole e aneto, per non parlare della birra, sempre ottima!Barszcze

21 luglio
Cracovia-Barszcze km. 602
Lunga tappa di trasferimento sulle trafficate e rovinate strade polacche. Avvistate parecchie cicogne sia nei nidi sia a beccare cibo nei campi. Notiamo parecchi pali muniti di piccole piattaforme, piantati nelle vicinanze di case e fattorie, sulle quali nidificano questi grandi uccelli. Ogni avvistamento rinnova l’emozione di ammirarli. Pernottiamo al Zajazd Zascianek N53°44.533 E22°44.922, hotel economico dove tra l'altro si mangia bene.

22 luglio
Barszcze- Riga km 459
Partiamo alle 9 con un vento frizzante e il cielo limpido. Imbocchiamo una veloce superstrada e superata Augustov entriamo in Lituania. Lasciamo l’arteria principale per Riga ed imbocchiamo una strada secondaria diretti a Siauliai per arrivare  a Kriziu Kalnas o Collina delle Croci, ma non troviamo indicazioni stradali che la segnalino. Abbiamo però inserito nel navigatore le coordinate N56°00.942 E23°24.817 prese da Google Earth e meno male! La strada attraversa una zona rurale: fattorie ben tenute, mulini, campi di cereali a perdita d’occhio. All’improvviso dalla piatta campagna notiamo ergersi una collinetta dall’irregolare profilo: è la Collina delle Croci, letteralmente Kriziuformata da un tumulo su cui fa bella mostra una massa disordinata e variegata di croci di ogni tipo, piantate lì illegalmente negli anni della dominazione sovietica, dai fedeli. Scattiamo qualche foto e ci allontaniamo visto il notevole afflusso di turisti e pellegrini.  Riprendiamo la strada principale diretti a Riga, in Lettonia.
Il territorio agricolo lascia il passo a zone incolte e villaggi miseri a mano a mano che ci avviciniamo alla capitale. I sobborghi di RigaRiga sono costituiti per lo più da vecchi e cadenti edifici in legno o da palazzoni di stile sovietico grigi e tristi. Attraversato il ponte sul fiume si notano i quartieri nuovi con svettanti edifici moderni, il manto stradale migliora e all'improvviso capiamo dalle strade acciottolate di essere arrivati nel centro storico. Siamo in pieno centro pedonale affollato a quest'ora da turisti. Troviamo per caso l'ottimo Radi un Draugi N56°56.806 E24°6.622 a 75€ a notte. Ci fanno parcheggiare la moto nel box accanto, tra mobili e suppellettili varie. E' di un privato che l'affitta all'hotel per 7 € a notte. Accaldati e stanchi scarichiamo i bagagli, facciamo una doccia, poi, indossati indumenti leggeri scendiamo al bar, dove ci viene offerto un aperitivo di benvenuto. Andiamo poi a zonzo per le stradine del centro, ammirando palazzi e chiese. Peccato che tutte chiudano alle 17! Pazienza, ci torneremo l’indomani. Più tardi ceniamo ai tavolini all'aperto dell'hotel. Gustiamo un interessante antipasto di terra e di mare, pginocchiooi salmone guarnito antipastoper me e...ginocchio di manzo, crauti e patate per Knut. Anche Riga non ci delude in quanto a prelibatezze culinarie e ottima birra.

23 luglio
Riga-Tallinn km 313

Dopo colazione ci concediamo una lunga passeggiata per completare la visita della città. Percorriamo le viuzze acciottolate ammirando i decori art noveau di alcuni rigaedifici e la gattiparticolare Casa delle Teste Nere o casa dei gatti, così chiamata per via delle statue di due gatti neri poste alle estremità del tetto. la storia narra che fu un mercante ad erigerla e a posizionare i gatti neri rivolti verso l’edificio di fronte, sede della lega dei mercanti, che lo avevano espulso, per vendetta: si sa…i gatrti neri portano sfortuna!.Arriviamo fino alla porta degli Svedesi, poi torniamo all’albergo. Caricata l'Adventure partiamo. Decidiamo di percorrere comunque la strada costiera per Tallinn che è più diretta, mentre per prendere quella consigliataci dal ragazzo estone dovremmo tornare indietro e percorrere in totale molti più chilometri. Pensiamo:” siamo in moto e in caso di code le supereremo agevolmente”. Usciamo da Riga districandoci a fatica dal traffico mattutino. Imboccata la via costiera si corre veloci, ma rispettosi dei limiti, per i primi 50 chilometri circa, poi comincia uno stillicidio di stop and go dovuto ad infiniti cantieri. Eh sì! verso tallinQuesta è l’arteria principale ed ha una sola corsia per senso di marcia, che collega Riga a Tallin lungo la costa, per cui è molto trafficata, soprattutto da mezzi pesanti che procedono lentissimi ed esalando miasmi puzzolenti. Le targhe sono per lo più lituane, lettoni e polacche. mentre quelli con targhe estoni sono più nuovi.. Il paesaggio è monotono: la strada corre tra alte file di abeti perciò, pur essendo vicini al mare, non lo si vede quasi mai e, quando appare, è un piatto specchio grigio. Entrati in Estonia il paetallinsaggio non cambia granché. Solo l'asfalto è migliore. Arriviamo a Tallinn sotto un forte acquazzone e ci dirigiamo subito all'unico hotel trovato su internet la sera prima che aveva una stanza libera a prezzo abbordabile, il Tatari 53 N59°25.487 E24°44.631. Situato a 1 km ca dal centro storico è molto semplice, ma provvisto di parcheggio e a noi questo basta. Sistemati i bagagli e stesi ad asciugare i capi esterni bagnati, ci cambiamo e, muniti di due ombrellini c'incamminiamo a passo veloce verso la città vecchia. Saliamo sulla sommità della collina su cui sorge il castello e da lì  entriamo all'interno del borgo antico. Fortunatamente ha smesso di piovere così ci aggiriamo per il saliscendi di vicoli lastricati guardandoci attorno. Poi ci sediamo ai tavolini all'aperto della casa della birra e ci rilassiamo. Ci rendiamo conto di dover spostare le lancette degli orologi avanti di un’ora quando notiamo che i negozi stanno chiudendo… un'ora prima di quanto segnano i nostri! Per cena scegliamo il ristorante Porgu e mai scelta fu più azzeccata! Si trova nelle cantine di un antico edificio. L'ambiente è rustico e affollato da molti giovani, oltre che da turisti. Ceniamo divinamente con un ottimo antipasto a base di pane nero biologico all'aglio da intingere in una salsa simil tzazichi, stufato di manzo e pesce.

 

        

 

 

 

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