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old camera

 

11 LUGLIO
Gijrokaster-Fier-Tirana

E purtroppo dobbiamo già ripartire. Ci aspetta un lungo tragitto perché dobbiamo ripassare da Fier, dove, insieme a Kastriot, ripasseremo dall’assicuratore per sapere a che punto è la nostra pratica.
Alle 9,00 siamo già in strada, sulla nostra fida Adventure. La statale corre nel fondovalle dove scorre il fiume Drino. Si viaggia spediti, pur rispettando i limiti di velocità, fino a Tepelene, poi iniziano i tratti interessati dai lavori. In alcuni punti si sono formate lunghe code di veicoli a causa dell’andamento a senso alternato; mangiamo parecchia polvere, e siamo spesso costretti a rimanere dietro grossi camion che arrancano lenti nelle salite… Nei tratti in cui la strada è già pronta si riprende velocità, ma non dura molto perché presto siamo sulla vecchia statale, stretta e piena di buche. Arrivati ad una cinquantina di chilometri da Fier iniziano a comparire vecchi pozzi petroliferi arrugginiti, ma ancora in funzione. Il terreno in quella zona è letteralmente intriso di petrolio, che si vede apparire in larghe pozze nere, tra la vegetazione. Giungiamo in città verso mezzogiorno, abbiamo appuntamento col ragazzo albanese davanti agli uffici dell’assicurazione. Lo salutiamo, poi io resto accanto alla moto mentre lui e Knut salgono in ufficio. Riemergono dopo mezz’ora e capisco subito che il mio compagno è contrariato. Non è ancora pronto niente e ci tocca andare di persona a Tirana, alla sede centrale della compagnia Sigal, per parlare col direttore del settore danni. Beviamo qualcosa con Kastriot, lo ringraziamo ancora per il suo aiuto, poi ripartiamo diretti a Tirana…dove arriviamo nel pomeriggio. La capitale ci accoglie col suo traffico caotico, riusciamo però a trovare facilmente l’hotel Firenze ( 70 euro) e, colpo di culo, è situato proprio nella stessa via, sull’altro lato rispetto agli uffici della Sigal! Dopo esserci rinfrescati e cambiati usciamo per visitare la città. Fatti pochi passi ed arriviamo alla piazza centrale, con il celebre monumento. E’ quasi completamente transennata, come la via principale su un lato, per imponenti lavori di… non sappiamo cosa. Passeggiamo in su e in giù fino ad arrivare ad una via pedonale, lastricata, su cui si aprono i cancelli di un parco che termina sul lungofiume. Ci sediamo all’ombra di grandi alberi, ai tavolini di un bar, bevendo 2 birre Tirana ( è la marca di un’ottima birra locale). All’imbrunire ci incamminiamo alla ricerca di un ristorante, indicato dalla Lonely,  che propone specialità Ristorantealbanesi, della zona di Korce. Il ristorante è un locale particolare per gli arredi, ma… propone un menu poco adatto ai nostri gusti: interiora di agnello, polpette di carne di pecora, testina d’agnello… oddio non sappiamo cosa scegliere. Alla fine io opto per un cosciotto d’agnello (lessato e grassissimo) con patate e Knut per una pie (quasi solo sfoglia) e un piatto di polpette di verdura, nessun dessert in menu… insomma, stendiamo un velo pietoso… l’unica cosa buona era il vino. Rientrando verso l’hotel ci sediamo ai tavolini all’aperto di un bar-creperie, ma quando ordino una crepes, mi dicono che quel giorno non ne hanno!! Buhh!! Creperia

 

12 LUGLIO
 Tirana-Petrovac

Sarà una giornata campale! Ci alziamo presto. Alle 7,45 siamo già nella saletta della prima colazione, terminata la quale chiediamo alla reception l’ora del check out. Ci viene detto che le camere vanno liberate entro le 12,00.
Alle 8,30 ci presentiamo negli uffici della compagnia assicurativa. Ci dicono di attendere le 9,00 ora in cui apriranno gli uffici del settore liquidazione danni, ma… fuori, in strada, dove già l’aria è pesante e si toccano i 34°!!! Perplessi usciamo e aspettiamo. Alle 9,00 spaccate ci ripresentiamo e un impiegato ci fa salire al terzo piano. Entriamo in un’anticamera adibita ad ufficio, si gela, il condizionatore segna 23°. Spieghiamo in inglese alla bella impiegata il motivo della visita e tutta la trafila seguita. Ci risponde che la procedura di liquidazione è appena stata istruita, e che ci vorrà del tempo, di tornare la settimana seguente. Le facciamo presente che siamo turisti, che dobbiamo lasciare il Paese in giornata… alle nostre insistenze risponde, freddamente, che è solo il direttore della liquidazione danni che decide in merito e ci chiama un collega che parla italiano e che è addetto all’istruttoria della pratica.
Costui ci rispiega le stesse cose e cerca di tranquillizzarci, ripetendo che sicuramente verremo pagati, ma…ci vuole del tempo. A questo punto ci sentiamo presi per i fondelli. Knut spiega pazientemente, di nuovo che siamo lì perché il dirigente della filiale di Fier ci ha dato tutto l’incartamento, completo di fotografie, verbale della polizia relativo all’incidente… assicurandoci di avere parlato col direttore della sede centrale…e che saremmo stati rimborsati lì, poiché, in quanto stranieri, non era possibile pagarci tramite bonifico su un conto estero! L’impiegato fa una faccia stupita e risponde … “ Non è possibile.” A quel punto chiediamo di parlare con il direttore. Ci viene risposto che non è ancora arrivato e di ripassare dopo un’ora, un’ora e mezza. – Che cosa?- ci alteriamo e comunichiamo, in modo deciso, che non ci saremmo mossi dall’ufficio e lo avremmo atteso lì, perché non avevamo altro tempo da perdere. La segretaria di prima, con aria seccata, ci fa segno di uscire ad aspettare sul pianerottolo dell’ascensore, dove sono posizionate 3 sedie, perché lei ha del lavoro da svolgere e noi…disturbiamo!! Dice proprio così! A quel punto non ci vediamo più dalla rabbia: -Aspettare fuori? Ma come trattate le persone in questo Paese? Voi assicurate auto che non hanno i documenti a posto, che girano senza targa…! E pensate di entrare in Europa…Noi abbiamo già perso troppo tempo finora, abbiamo avuto la vacanza rovinata…Io mi siedo proprio qui, su questa poltroncina e non mi muovo finchè non avrò parlato col dirigente!!- urlo. E così faccio, mentre il mio compagno si posiziona tra la porta d’uscita e il corridoio con l’ufficio del dirigente. In seguito è successo che: si sono presentati nell’ufficio, per aiutarci nella trattativa, il cugino e il cognato della conoscente, alla quale avevo telefonato il giorno precedente e che, dispiaciuta per l’accaduto, aveva chiamato il cognato che vive a Tirana. E’ arrivato il famoso direttore, che ci ha fatto fare 1 ora e mezza di anticamera, e ci ha ricevuti solo perché abbiamo iniziato ad alzare le voci e a dirigerci, decisi, verso l’ufficio. Una persona veramente sgradevole, arrogante e tronfio, visibilmente infastidito per la situazione, che non spiccicava una parola, non dico d’italiano, ma nemmeno d’ inglese. Morale…ci ha assicurato che saremmo stati liquidati tramite bonifico, e per l’entità del rimborso ci ha rimandati alla trattativa col solerte impiegato…dopo lungo disquisire ( sul fatto che i costi da noi indicati erano stati forniti da un ricambista BMW e se nel loro Paese non esistevano importatori o concessionari del marchio… s’informassero!)… ci siamo accordati nel pretendere il costo a nuovo delle parti da sostituire, e non altro, a cui in Italia avremmo avuto diritto ( le ore di lavoro occorrenti per la sostituzione, il danno alla borsa laterale, graffiata) e solo dopo che Koster, il cognato di Mirella, si è fatto garante che ci sarebbe stato pagato il reale costo dei pezzi di ricambio, in euro!!… lasciate le nostre coordinate bancarie all’impiegato precedente… siamo usciti, alle 11,30, stremati e inc….ma grati alle due gentili persone che, per aiutarci, avevano tralasciato il loro lavoro! Non abbiamo neppure potuto offrire loro un caffè, perché non ci hanno permesso di pagare…GRAZIE di cuore Dmitri e Koster,! E GRAZIE anche a Mirella e a suo marito che si sono preoccupati per noi, attivandosi dall’Italia e contattando Arben e coloro i quali ci sono venuti in aiuto. La vostra disponibilità resterà per sempre nei nostri cuori!
E con questo episodio si conclude la parte del viaggio che riguarda l’Albania. Ora, a mente fredda, trascorse 2 settimane, possiamo dire che è stata un’esperienza comunque positiva, che ci ha fatto incontrare persone umane e disponibili. Ci siamo resi conto che, talvolta, il giudizio che si dà di un Paese e/o del modo di vivere del suo popolo è inficiato dallo sguardo troppo “ turistico/occidentale”
con cui lo si guarda! Del nostro in primis! 

 

SECONDA PARTE: MONTENEGRO/ CROAZIA
12 LUGLIO
Frontiera/Petrovac
Passiamo il confine allo stesso valico, Muriqan, rapidamente, verso le 15,30. Ci dirigiamo verso Bar, ma stavolta per la strada interna, anziché lungo la costa. E’ stretta, con fondo stradale rovinato, fiancheggiata da villaggi rurali le cui abitazioni, pur molto semplici, sono però in migliori condizioni rispetto a quelle dei villaggi albanesi, attraversati prima della frontiera. Superato il bivio per Ulcinj la strada si dipana a mezza costa, tra ulivi, alberi da frutto e cipressi. Si ricongiunge alla costiera a Bar e, da lì in poi ci troviamo a procedere a rilento. Si può aumentare l’andatura e sorpassare i veicoli lenti solo in brevi rettilinei ed è così che, lanciati in velocità per un sorpasso…non vediamo un cartello segnaletico e proseguiamo diritto su un viadotto, anziché svoltare a destra. Ci ritroviamo in breve su una specie di superstrada che s’infila in una lunga serie di gallerie. - Oh no!-  esclamo - è la strada che va verso Podgorica e il lago di Shkoder!- Knut sul momento impreca, poi se ne esce in una risata dicendo:- Ahahah! Così hai l’opportunità di vedere anche le montagne e lo scorcio del lago dal lato montenegrino!- Inutile arrabbiarsi, faccio buon viso a cattivo gioco! Appena possibile usciamo da questa specie di autostrada e ci ritroviamo in mezzo ai monti dello Skadarsko Jezero National Park. Alte montagne rocciose, ricoperte di boschi. Molto bello e fresco, non incontriamo paesi né case per una trentina di chilometri circa. Poi la strada, con una lunga serie di tornanti, scende verso il mare azzurro, che si avvicina sempre più. Decidiamo di fermarci al paese di Petrovac, nella cui bella baia sorge un isolotto, con una cappelletta in cima. Troviamo una camera all’hotel WGrand, un quattro stelle, per 80 euro, colazione compresa. Ci rinfreschiamo, indossiamo i costumi da bagno e, a piedi, andiamo al mare. Arrivati alla spiaggia, ci sembra di essere in Liguria. La troviamo super affollata, anche i tratti liberi da stabilimenti sono invasi da una massa di gente. Ci scappa la voglia e proseguiamo verso il fondo della baia, delimitata da un’alta scogliera. Alcune persone escono da una piccola apertura, c’infiliamo anche noi e sbuchiamo dall’altro lato dove un beach club, ha attrezzato il posto con lettini e ombrelloni. Sembra di trovarsi al mare a Vernazza. Anche qui si entra in acqua tramite scalette o tuffandosi dagli scogli. Il mare è blu intenso e l’acqua è così trasparente che si vede benissimo il fondo anche se è profondo. Lettini e ombrelloni sono gratis, essendo passate le 17, ne occupiamo dpetrovacue. Per scacciare lo stress accumulato ci godiamo un bel bagno nelle fredde acque, dopodiché un piatto di cocomero e due martini. Più tardi, dopo una doccia, ceniamo ad un ristorante non lontano dall’hotel e torniamo sul lungomare per trovare un po’ di fresco e di…vita! Numerosi negozi, bar e ristoranti si susseguono fino al nucleo vecchio, minuscolo del paese. E’ un angolo suggestivo, dove sarebbe piacevole passeggiare, se non fossimo circondati da una folla di turisti, per lo più serbi. Ci sediamo comunque in un locale all’aperto, che dà sul porticciolo, a bere qualcosa osservando i giochi delle luci proiettati sulla facciata dell’ultimo edificio del paese, dopo il quale c’è dolo una scogliera in cima alla quale svetta una chiesetta.

 

13 LUGLIO
Petrovac- Mlini ( Croazia)

Partiti alle 9,00 sveti_stefanci fermiamo poco dopo a Sveti Stefan, delizioso paesino su un’isolotto collegato alla terraferma da uno stretto istmo, che forma due magnifiche baiette. L’acqua del mare è cristallina e di un atraghettozzurro cangiante… che voglia di sostare per un bagno! Ma, siamo appena partiti, abbiamo ancora molta strada da percorrere, perciò dobbiamo posticipare il desiderio di un bagno ( sigh!) Giusto il tempo di fare quattro passi e scattare alcune fotografie e…si riparte! La strada si snoda lungo la costa. C’è parecchio traffico e fa molto caldo…Arriviamo alle Bocche di Cattaro, molto pittoresche, sembra di essere in un fiordo norvegese! C’imbarchiamo su un traghettino per evitare il lungo giro del fiordo. Sbarcati proseguiamo fino ad Herceg-Novi, grazioso borgo con un bel centro antico, circondato dalle vecchie mura che scendono fino al mare e dominato dai resti del castello. Camminiamo per le stradine fino alla bella piazzetta della chiesa, al centro della quale vi è una bellissima fontanafontana ottagonale, la cui acqua freschissima ci dona un po’ di sollievo. E’ dura passeggiare, che dico… deambulare, sotto il sole a picco del mezzogiorno bardati con pesanti stivali, calzoni da motociclista, giacche…Ma perché non ce ne stiamo al mare!! Esclamo ad un certo punto. Finisce sempre che per gli spostamenti ci ritroviamo sulla strada nelle ore più calde… Insomma la solita diatriba tra la mia voglia di relax e mare ( il piacere innanzitutto) e il pragmatismo razionale di Knut ( prima ciò che si deve fare)… Così dopo una rapida sosta- bar per ripristinare i liquidi persi sudando, si rimonta in sella. Herceg-Novi è l’ultima città del Montenegro, superata la quale la strada porta in pochi chilometri ad attraversare un breve tratto di Herzegovina e poi si entra in Croazia. Il caldo si fa sentire perciò stabiliamo di fermarci prima di Dubrovnik. Come riemergiamo sulla costa, fatta una quindicina di chilometri, scorgiamo dall’alto della strada una bellissima baia, dalle acque verdeazzurre. Ci scapicolliamo giù e arriviamo al paesino di platMlini. Volendo stare vicino al mare percorriamo l’unica strada e, arrivati in fondo, troviamo un villaggio vacanze, con casette immerse nel verde, ( Hoteli Plat 84 euro), prendiamo una stanza, bella, in una casetta a due piani, immersa nel verde della pineta…si vede il mare…La sera voli di rondini nel  tramonto, poi cena e musica dal vivo, ballabile… e la luna… enorme pallone appeso nella notte stellata.

 

 

14 LUGLIO
Mlini - Rogoznicadubrovnik

Giornata di gran caldo. Dubrovnik, coi suoi tetti rossi, i possenti bastioni e le vecchie mura… che emozione rivederla! Era il 1989 quando la visitammo! Purtroppo il tempo da dedicarle è poco… superata Spalato l’aria diventa meno afosa, anche se il caldo è intenso. Ci fermiamo nella località di Rogoznica, un pittoresco paesino, circondato da pinete, situato su un isolotto, collegato alla terraferma da un ponte stradale. La pensione Daniela è spartanissima… ma abbastanza pulita e la camera, esposta a nord est, è dotata di pale sul soffitto. Il prezzo è di 200 kune a testa ( 27 euro circa). Il porto è rogoznicaaffollato di natanti: si va da agili barche a vela, a trimarani… fino a velieri e yacht di lusso, per finire coi motopescherecci. La sera è piacevole passeggiare sul lungomare e, arrivati alla piazzetta con le palme, osservare i locali che giocano a bocce.

 

 

 

15 LUGLIO
Rogoznica – Krka - Devcic Draga   
Partiamo allekrka_battello 9 e, dopo una ventina di chilometri, imbocchiamo l’autostrada in direzione Senj. La strada piega verso l’interno e, allontanandosi dal mare, la temperatura aumenta sensibilmente. Così decidiamo di visitare il parco con le cascate formate dal fiume Krka. Lasciata la moto in un parcheggio all’ingresso del paese omonimo ( ad 1 km!!! Non fatevi fregare! Si può arrivare con il proprio mezzo fino all’ingresso del parco…trovando la strada…) lo attraversiamo e raggiungiamo il lungofiume da dove ci imbarchiamo su un battello che ci condurrà, in una ventina di minuti, alle cascate. La traversata è piacevole. Si risale il corso del fiume, le cui acque, di un intenso verde smeraldo, sono costeggiate da alte pareti rocciose, fitte di vegetazione, poi le colline digradano e si scorge il luccichio delle cascate. All’arrivo si sbarca su un lungo pontile e si entra nel parco vero e proprio. Meno male che avevamo acquistato il biglietto d’ingresso insieme a quello del battello perché la coda alla biglietteria del parco era lunghissima! Ci siamo diretti verso le cascate percorrendo un sentiero ombreggiato da alti alberi frondosi, tra i quali abbiamo scorto due cappellette in pietra. Oltrepassato un grande prato si arriva al punto in cui le cascate riversano le loro acque in una grande conca…affollatissima di gente di ogni età che faceva il bagno! Non ci aspettakrka_cascatavamo tutto questo caos… Imboccato il lungo ponte abbiamo cercato un punto da cui poter ammirare le cascate e scattare qualche foto…quasi impossibile! Ma lo spettacolo della massa d’acqua che si riversa con quell’impeto e potenza ci ha affascinato! Abbiamo poi seguito il sentiero che s’inerpicava tra massi e alberi, risalendo fino alle cascate superiori: bellissimo! Dopo un’ora e più siamo discesi e tornati all’imbarcadero. Abbiamo preso un battello per il ritorno e, giunti al  paese, abbiamo pranzato in un locale caratteristico, Konoba Cantinetta, al fresco dato che fuori ci saranno stati 38°- 40°. Tragico è stato dover tornare al parcheggio, dopo pranzo, alle 14,00, percorrendo più di un chilometro sotto il sole cocente. Dopo un paio d’ore abbiamo deciso di fermarci perché il richiamo del mare, tutto quel blu… era fortissimo. Abbiamo trovato una camera in una casa all’ingresso di Devcic Draga, paese composto da poche case, dove bastava attraversare la strada e scendere una scaletta per immergersi in un’acqua cristallina e fresca. Si è rivelato un’ottima scelta anche perché a soli due, trecento metri si trovava un ristorante dove abbiamo mangiato dell’ottimo pescato fresco.

 

 

 

16 LUGLIO
Devcic Draga – Novi Vinodolski

Oggi la distanza da percorrere era breve, ma abbiamo faticato a trovare una camera per una notte. A mano a mano che risalivamo verso nord abbiamo notato che i croati diventavano più “esosi”. Nessuno voleva darci una stanza solo per una notte nel timore di lasciarsi scappare altri turisti che si sarebbero fermati per più tempo. Abbiamo rimpianto l’Albania e il Montenegro! Finalmente, dopo circa un paio d’ore, superata Seni, abbiamo trovato posto in un piccolo hotel ( Garfild Bistro)  a Povile. Niente di particolare, se non che ci siamo goduti un'altra giornata di mare e di sole, l’ultima!
Difatti la vacanza è finita e domani rientreremo in Italia, con una tirata che ci porterà fino a casa. Queste due settimane sono volate! Sembra ieri che aspettavamo d’imbarcarci per il Montenegro…

 

CONSIDERAZIONI
Che cosa ci ha lasciato il viaggio in Albania?
Senz’altro un po’ di rimpianto… per non aver avuto più tempo da dedicare alla scoperta di questo Paese e della sua gente. La consapevolezza di avere giudicato alcune realtà (spazzatura, guida, strade ) basandoci sui parametri del nostro modo di vivere, più da turisti che non da viaggiatori.
Lo stupore per avere incontrato persone così disponibili ed amichevoli ... saremo per sempre grati a Kastriot, Arben, Dmitri che si sono prodigati per aiutarci a risolvere le problematiche connesse all’incidente.

 

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