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VACANZA IN SPAGNA:   Pasqua  2011

20 aprile 2011
Finalmente il tanto atteso giorno della partenza è arrivato! E’ una bella giornata di sole, un po’ freschina, d'altonde sono le 8 del mattino! Decidiamo di indossare giacche e calzoni sia interni che esterni ( riparano dall’acqua e dal vento) del completo Motoinfinito. Carichiamo la moto e … viaaaaa verso la Francia. In 2 ore e mezza circa, Autogrilldato anche lo scarso traffico da Genova in poi, siamo in Francia. Qui inizia la noia infinita delle soste ai troppo numerosi caselli per pagare il pedaggio: che salasso!!! Ci fermiamo ad un autogrill verso Marsiglia per pranzo: orrendi sandwich! E poi via di nuovo. Durante una sosta per fare rifornimento conosciamo una coppia di Mantova: vanno in Marocco, che invidia! Era là che avevamo progettato di andare, ma abbiamo modificato il programma sia per la situazione politica in quell’area sia perché non abbiamo abbastanza giorni a disposizione!
Ci incontreremo ad un altro autogrill, vicino al confine spagnolo, quando siamo ormai cotti per la stanchezza e il sole è al tramonto. Decidiamo di proseguire iHotell Europansieme, facendo tappa a Figueras. Si rivelerà un’ottima scelta. Troviamo alloggio in un discreto e pulitissimo piccolo hotel, con garage coperto. Poi ceniamo in un Tapas bar ( 44 euro in 4!!) chiacchieriamo e facciamo quattro passi per ammirare la Casa-teatro di Salvador Dalì by night: davvero surreale! Infine a nanna! Casa Dali notteLa notte, però, si rivelerà un incubo poichè veniamo svegliati verso le 4 dagli ospiti della camera sopra di noi, che non smettono di fare rumore fino alle 6!! Sono furiosa!

 

 

 

 

 

 

 

21/04  

La mattina si presenta con sole e nuvole. Facciamo colazione con Romano e Loredana, chiacchierando piacevolmente. Sono simpatici e ci attardiamo a tavola, tanto che si fanno le 10! Ci scambiamo frettolosamente gli indirizzi mail e ci salutiamo in fretta perché loro devono percorrere parecchi km e le Clockprevisioni danno pioggia. Noi invece ci rechiamo alla Casa Museo Dalì. E' un luogo veramente particolare. Ricco di statue, quadri e trovate sceniche originalissime e la visita si rivela molto interessante. Poi, inforcata la cavalcatura, ci dirigiamo verso la Costa Brava. Percorriamo una bellissima strada panoramica che ci porta, dopo parecchie curve a Cadaques.Cadaques Case bianche, vicoletti su e giù, chiesa con altare dorato baroccoDorato (1 eu, per vederlo!) e ottimo polpo alla galiziana in un ristorantino con vista mare. 

Alle 15 si parte per Saragozza. Dopo Barcellona Attraversiamo bei paesaggi: terra rossa, verde intorno e poi ocra... mi torna in mente una poesia di Garcia Lorca… A mano a mano che divoriamo la strada, la stanchezza si fa sentire, ma vogliamo arrivare a Saragozza. Vi giungiamo verso le 19,30 e rimaniamo bloccati dal caos per le parate della "Semana Santa." Non riusciamo in alcun modo a raggiungere l’hotel desiderato perché tutte le vie adiacenti sono state chiuse al traffico! Dopo vari giri a vuoto troviamo per caso l’ Hotel Jorge, posizione centrale, molto spartano, ma pulito. Dispone anche di un posto per la moto in un vicino garage. Prendiamo una camera per due notti, è piuttosto piccola, ma quando si è a pezzi non si sta a sottilizzare!

 

22/04  Diluvia! Chiediamo un ombrello in prestito alla reception e cerchiamo un posto dove fare la colazione. Troviamo un unico baretto ... poi andiamo alla ricerca di un negozio che venda ombrelli. Macchè! Tutti chiusi per la Settimana Santa! Allora ci dirigiamo in centro, a Piazza del Pilar. E'enorme! Visitiamo la Basilica di Nuestra Segnora del Pilar, in stile gotico, presenta numerose cappelle. La più bella è quella dedicata alla Madonna del Pilar. Usciti attraversiamo la grande piazza ed è la volta della Cattedrale Seo, sul lato opposto della piazza. Terminata la visita… piove sempre, perciò entriamo al vicino Museo del Foro, piccolo, ma interessante. Poi di nuovo a zonzo nelle viuzze del centro, ma la fame si fa sentire, quindi c’infiliamo in un ristorante dove, per soli 14 euro, puoi mangiare tutto quello che vuoi! Esce il sole finalmente! Passeggiata nella via pedonale Calle de la Manifestacion. A un certo punto udiamo un rullio di tamburi e ci precipitiamo giù, a p.za del Pilar. C’è la sfilata dei penitenti: che impressione! tutte queste persone che indossano Pesanti sai e cappucci tipo Ku Klux Klan, di diverso colore a seconda della Congrega a cui appartengono! Gli incKu Kluxappucciati marciano portando croci, insegne, pesanti tamburi o altri strumenti. La sfilata prosegue per circa un’ora da un capo della piazza all’altro. Ci incamminiamo verso le Mura Romane scaldandoci al sole, perché l’aria è comunque fredda. Passiamo sul Ponte sull'Ebro, poi di nuovo oltre la enorme piazza del Pilar e ci infiliamo negli stretti vicoli del Tubo, pausa birra, infine Museo delle Terme. Stanchi per il lungo peregrinare rientriamo in hotel per un riposino e una doccia. Usciamo di nuovo verso le 1Cris su Ebro8,30 per assistere alla sfilata coi carri della sera: uno spettacolo incredibile e affascinante! Consumiamo un’ottima cena poi… a dormire che domani ci si deve alzare presto. Speriamo in bene! Le previsioni danno pioggia!

 

 

 

 

 

23/04 

Invece ci svegliamo col sole. Felici lasciamo Saragozza, diretti a Madrid dove ci aspettano i nostri amici. Fa freddo sull’altipiano spazzato dal vento! Il termometro della moto segna 13° e in alcuni tratti anche meno. Dopo un paio d’ore ho le dita di una mano insensibili per il freddo, perciò ci fermiamo ad una stazione di servizio a bere un te bollente. Ripartiti notiamo che in lontananza si addensano nere nuvole e, a mano a mano che ci si avvicina a Madrid, i nuvoloni sono sempre più neri, ma….miracolo! Prendiamo solo un breve rovescio negli ultimi 30 km. Arriviamo a casa di Marita verso le 14,00. Sole, calda accoglienza, baci e abbracci, le consegno i ferri del mestiere ( clown) Clownche le ho portato, pranzo insieme. Poi ci rechiamo Museo Reina SofiAtochaa: Guernica di Picasso, Miro, Dalì... Poi ci fanno visitare la Stazione di Atocha al cui interno c’è un bellissimo giardino tropicale, con tanto di laghetto con anatre e tartarughe! Camminiamo per le viette nel quartiere dei letterati fino alla bella piazza S. Ana per un aperitivo con clara e Tinto. C’è una luce particolare in questa città, un cielo mutevole che subito mi ammalia. Per non parlare degli edifici, dPlaza Maiorelle bellissime facciate! Proseguiamo la passeggiata arrivando in Plaza Mayor. Che dire: incantevole! Gli amici ci portano in un bar, il Madrono, molto particolare per gli arredi, a gustare il liquore di Madrid il Madrogno, di cui poi acquistiamo una bottiglia. E ancora su e giù per stradini e viette, fino a piazza di Spagna dove, in un punto, sul marciapiede, è raffigurato una specie di stemma su cui, narra la legMaceiragenda, bisogna saltare compiendo una giravolta se si vuole essere certi di ritornarKm0e a Madrid. E’ inutile dire che Knut ed io abbiamo adempiuto al rituale visto che questa città ci è entrata dentro. Poi torniamo sui nostri passi, verso il quartiere dove abitano i nostri amici ( Atocha) e ceniamo, sono le 22 e sto morendo di fame, alla Meceira, caratteristico e affollatissimo locale, con merluzzo ripieno, polpo alla Galiziana...Infine rincasati ci concediamo il bicchiere della staffa col Madrogno acquistato da Aaron. Che giornata intensa ed emozionante è stata!

 

24/4 E’ la domenica di Pasqua, una mattinata splendida: sole e brezza. Usciamo verso le 11 e, a piedi, ci dirigiamo al mercato dMuseo della Radioelle pulci, nel quartiere del Rastro. E' coloratissimo e molto particolare: acquisto alcune ciotoline e un posamestoli di ceramica, nonché due tovaglie. Poi si risale la collina, entrando nel quartiere di Lavapiè. Gli amici ci portano al museo della radio, un bar particolarissimo, che espone vecchie radio risalenti agli anni passati. ce n'è d'ogni tipo! Sono le 13 circa: aperitivo con vermout del grifo e croquettes di bacalao. Dopo gironzoliamo per il quartiere; questa zona è ricca di negozietti di  modernariato. Giungiamo ad una  piazzetta dove c’è la statua in bronzo di uomo che legge, poi entriamo nel giardino del Principe. Passeggiamo fino a P.za di Spagna, dove v'è un giardino, al cui interno sono situate le statue di don Chisciotte e Sancho Panza. Poi è la volta del Palazzo Reale, bianchissimo e assai vasto, lo ammiriamo però solo dall’esterno. Visitiamo la cattedrale che presenta belle vetrate moderne. poi ci affacciamo al belvedere per ammirare i giardini sottostanti, mentre in lontananza si staglia la cupola d'Oriente. La camminata prosegue per la Gran Via, plaza del Sol,fino al caffè delle Belle Arti. Consiglio una sosta qui perchè presenta affreshi sul soffitto e le pareti e la splendida  statua di una donna sdraiata. Madrid ha delle piazze bellissime e piazza Cibele vanta una meravigliosa grande fontana. Su un lato sorge il palazzo delle Poste, che è stato completamente e splendidamente ristrutturato. Bellissimo e ricco di mostre fotografiche interessanti. Ne abbiamo  viste alcune:La classe operaia nei Paesi dell'Est anni venti/trenta fino ai 50/60. Poi una mostra Multimediale. Peccato non aver potuto salire in cima, al belvedere, perchè sono le 18 eLago non vi sono più biglietti.... Usciti dal palazzo, entriamo nel vicino parco del Buen Retiro: è enorme, c’è persino un grande lago in cui si va in barca. mi è piaciuta molto una palazzina di fine '800, realizzata in ferro e cristallo ,che fu risistemata per ospitare  una mostra di piante tropicali ed ora è divenuta spazio espositivo. Ritorno a casa felice, ma stravolta dalla stanchezza: avrò Vetropercorso più di 10 km e non sono abituata a camminare così tanto! Ci vuole proprio la specialità di Aaron: aperitivo al mango, seguito da una squisita cenetta con salmone marinato alla cilena. Delicious! A mezzanotte a nanna che siamo tutti stanchissimi!

 

 

25/4

  Tempo nuvoGiardini verticaliloso. Aaron e Knut restano a casa a lavorare al computer. Marita ed io ci rechiamo ad un edificio particolarissimo,sede di mostre ed esposizioni. Sembra rifinito con merletti di rame, ed ha una facciata ricoperta come un giardino verticale. Vediamo una bellissima mostra fotografica di Lagrane. Era ossessionato dal movimento, le sue foto in bianco e nerosono particolari. Mi piace soprattutto quella della “donna callia”... peccato non aver potuto acquistare il catalogo medio perchè esaurito. Torniamo a casa per pranzo:penne ai gamberi squisite! Nel pomeriggio ci rechiamo al quartiere di Hierra e passeggiamo per stradine e stradette sulle quali   affacciano palazzi splendidi. C’è anche un edificio in stile Gaudì!GaudiArriviamo fino alla Gran via ( credo) Davanti al bel palazzo delle Assicurazioni attendiamo lo scoccare delle ore 17 per vedere il carillon con le figure,ma... suonano solo le ore battute dalle campanelle! Mari ci propone di proseguire la nostra passeggiata fino a giungere alla casa delle Americhe, dove espongono sempre  interessanti mostre fotografiche. Accettiamo volentieri e difatti restiamo soddisfatti perché possiamo vedere la mostra intitolata “Che Guevara” e poi la “Sud America”. Dopodichè l’instancabile amica ci conduce a vedere una bellissima mostra fotografica di differenti fotografi sui diritti negati in vari Paesi, quali Congo, Yemen, Guatemala, Bangladesh... infine viaaa fino a Plaza d'Oriente, piccola e bellissima, nel quartiere gay, per un aperitivo . Alle 21,30 ci rechiamo a cena in una pizzeria, “Il piccolo Diavolo|,  gestita da due italiani. Il locale è simpatico ed espone alcune foto artistiche, tra cui 3 di Aaron e 3 di Marita ( molto belle).Piccolo Diavolo

 

 

 

 

 

 

26/4

 Sveglia tardi. Questa mattina il programma prevede la visita al Museo del Prado, prima però Knut vuole far fare ad Aaron un giretto in moto, ma…la moto è sparita dal marciapiede! Apprendiamo da un vicino di casa che i vigili l’hanno rimossa col carro attrezzi perchè qualcuno si è lamentato! Fortunatamente i nostri amici si attivano subito e riusciamo a recuperarla al deposito, dopo un paio d’ore, pagando solo 65 euro, non abbiamo capito se di multa o per il carro attrezzi! Ormai è tardi e decidiamo di pranzare a casa insieme e di andare dopo al Prado. Che dire, il Prado è …il Prado! Ci vorrebbero almesant anano due visite per ammirare tutti i capolavori esposti. Ci accontentiamo di vederne alcuni:i quadri di Bosch (il Bosco, Il Giardino delle delizie), di Goya ( La Maya desnuda), Tiziano, Tintoretto, Rubens.... trascorriamo circa 4 ore di intensa meraviglia!
Usciti dal Museo il sole splende; così girovaghiamo per il quartiere fino a p.za S. Ana dove abbiamo appuntamento per un aperitivo con Marita. Poi, dato che l’indomani partiremo, ceniamo a casa, cucinando, chiacchierando, ridendo insieme ai nostri amici, ospiti davvero stupendi.

 

27/4 Sole!! Partenza per Toledo verso le 9,30. Parcheggiamo la moto in un garage, poi passiamo un paio d’ore tra  la visita della Cattedrale (splendida!), una passeggiata nelle stradine intorno arrivando fino a plaza Zodocover, poi torniamo verso l’Alcazar e, ripresa la moto, partiamo per Cuenca. Imbocchiamo l’Autovia, che non è a pagamento ( mentre le Autopistas lo sono) Facciamo una sosta per pranzo in un anonimo bar- ristorante che invece si rivelerà azzeccatissimo. Mangiamo ottimamente porciones di pesce, polpettine e insalata di patate. Poi decidiamo di lasciare l’autovia e percorriamo una bella statale tra verdissimi campi e collinette. Arriviamo a destinazione verso le 15,30 e ci fermiamo alla Posada Huecar, situata ai piedi della collina della città vecchia e affacciata sul fiume. Scaricati i bagagli ci cambiamo, poi camminiamo per la ripida salita che porta al ponte pedonale “sospeso” dPontei S. Pablo. Da lì si gode una vista spettacolare delle Casas Colgadas, affacciate a picco sulla gola del fiume Huecar. Visitiamo la Cattedrale, poi ci sediamo per un aperitivo in piazza. Mentre stiamo chieFioridendo informazioni all’ufficio turistico si scatena un temporale, per fortuna di breve durata, così proseguiamo il nostro giro a piedi fino in cima alla collina, dove c’è un  convento. Sono oramai le 20,00 e iniziamo ad avere appetito, perciò scendiamo verso Calle Alfonso VIII, dove ammiriamo le case dalle belle facciate pastello, cercando il ristorante indicatoci dalla tipa dell'hotel: è chiuso! Pensando che sia perché è presto ( gli Spagnoli cenano tardissimo) ci dirigiamo alla torre, dalla quale si gode una splendida vista sul paese e sul fiume Jucar. Alle 21,00 Colori torniamo al ristorante, che è comunque sempre chiuso. Ci casasdirigiamo allora, percorrendo nuovamente la strada fatta 2 ore prima, al ristorante Maison Casa Colgada, ma... è chiuso anche quello!! Stanchi e affamati troviamo posto al Comedor Posada de San Josè, bellissimo edificio del XVII secolo. La cena è ottima. Alle 23,00 scendiamo per belle stradina acciottolate per tornare all'hotel. La notte si rivelerà infernale per gli schiamazzi dei giovani p…la della camera a fianco! Riesco a prendere sonno solo alle 3,30.

 

28/4 

Nella notte ha hotelpiovuto e la mattina si presenta fredda ( 10°) ma serena. Partiamo alle 9 in direzione di Albacete/ Valencia; attraversiamo su una bella statale i monti del Palancar, selvaggi e verdissimi di pinete. Dopo un centinaio di km. prendiamo l’Autopistas per Valencia, poi per  Barcelona, dove giungiamo alle 16 ca. L’hotel che avevamo scelto, nel Barrio Gotico è al completo. Dopo diverse telefonate troviamo posto alla Maison de Castillia, un bel Vicoli2 stelle vicino a plaza  Catalunya, con garage.
Relax e doccia, poi passeggiamo un po’ finché si scatena un violento temporale, perciò ci rifugiamo in un centro commerciale. Ci sediamo a bere una Cerveza poi, smesso il temporale, ci inoltriamo per i vicoli del quartiere. Ceniamo in un piccolo ristorantino con due paiellas e rientriamo alle 22 in hotel causa pioggerella.

 

29/4 Oggi è nuvolo, ma, armati degli ombrellini acquistati a SaragBus turozza, compriamo 2 Tourist cards per 1 giorno al costo di 22 euro l’una (salasso!) che ci permetteranno di salire e scendere a piacimento dai sightseen bus e di avere sconti nei Musei e nelle visite a siti e monumenti. Scegliamo gli autobus del percorso blu. Ci sediamo in alto, nella parte scoperta e partiamo. L’esperienza si rivelerà interessante, ma peccato che la pioggia a tratti ci infastidisca, rovinando un po’ la visita al Parco Guel. Poco dopo la partenza da plaza Catalunya vediamo la prima delle case disegnate da GaudìSagrada fam: casa Pedrera. Poi ci fermiamo per visitare la  Sagrada familia. E’ incrediSagrada_fambile, così slanciata e ricca di particolari che l’occhio si perde non sapendo dove soffermarsi sia all’esterno che all’interno. Peccato aver dovuto affrontare la lunghissima coda per entrare, ma ne è valsa davvero la pena! Poi è la volta  dell’esplorazione di Parc Guell, e anche qui notiamo come si sia sbizzarrita la fantasia di Gaudì. Vaghiamo per i sentieri osservando le strane sculture; da un belvedere ammiriamo il panorama della città e alla fine visitiamo la casa dove egli abitò negli ultimi anni. Nel frattempo ha smesso di piovigginare e dopo un veloce spuntino saliamo sul Sightseen blu che ci porta a Casa Batillo. E’ eccezionale nella sua originalità architettonica e notevole per le soluzioni all’avanguardia che si ammirano negli interni. Tornati a plaza Catalunya ci inoltriamo a piedi nel  barrio Gotico, percorrendo le sue stradine strette fino alla Cattedrale, che visitiamo, salendo anche sul tetto da cui si gode una bella vista della città fino al mare! Poi, dopo una sosta per un paio di tapas, arriviamo alla Cappella S. Agata in cui è esposta una mostra di interessanti reperti archeologici Assiri, Babilonesi, Egizi... portati al Monastyr de Montserrat da PadPanoramare Bonaventura che li raccolse durante i suoi numerosi viaggi. E’ il crepuscolo ormai e torniamo indietro per i vicoli del Barrio sino alla Rambla. Scoviamo una trattoria che c’ispira e ceniamo ottimamente con: jambon serrano, assiette de jambon, salami... con asparagi, calamari alla Catalunya...
Rientrati in albergo verifichiamo che ci hanno assegnato un'altra camera, al 1° piano, ma purtroppo che affaccia sullo stesso vicolo, così durante la notte ci tengono svegli i soliti schiamazzi fino all'alba.

 

 

 

 

 

 

 

 

30/4

Dopo un’ottima colazione, alle 9,15 si parte. C’è il sole ma fa freschino ( 14°)Prendiamo Aix piazzala AP 7 dove c'è molto traffico, francesi e tedeschi che rientrano dalle vacanze. Anche i cantieri dei lavori rallentano parecchio l'andatura. Dopo 2/3 ore siamo stressati e nervosi, beccato anche un' incidente. Non parliamo poiTeatro romano delle continue soste in coda, per il pagamento del pedaggio, in Francia. Pranzo incazzoso in autogrill ( mai più farò quest'autostrada!!) e giungiamo ad Arles verso le 16, dopo 425 km. circa. Non ci dice un granchè. Fa molto caldo e c’è afa. Passeggiamo per il centro storico: bella la basilica, ma è chiusa e non abbiamo voglia di attendere un’ora per la visita. Vediamo il teatro romano, ma, dopo avere visto quelli di Efeso, Delfos e Pergama… Ripartiamo, sbagliamo strada e litigo con Knut che, per non aver voluto darmi retta, mi fa fare circa 70 km. in più, avanti e indietro. Finalmente riusciamo ad imboccare l'autostrada per Aix en Provence. DAutoecidiamo di uscire e di percorrere la bella statale del Verdon. Troviamo un albergo a Vivon sur Verdon. Nello spiazzo sono parcheggiate 10 vetture d'epoca, di coppie francesi che partecipano ad un raduno. L’albergo è molAuto d'epocato carino, circondato da un bel giardino ricco di olivi. La cena è squisita. La notte finalmente trascorre tranquilla.

 

 

 

1/5

BellissiLagoma giornata oggi. Si va in autostrada fin verso Barcellonette, poi ne usciamo e prendiamo la statale che passa accanto ad un verdissimo lago artificiale. il panorama è splendido, con alte montagne dai picchi innevati. Ad un certo punto imbocchiamo una stradina sconnessa che scende verso il fondovalle, fino alle acquCrise verdeazzurro di un lago; scatto foto a manetta. Dopo Jausiers prendiamo la statale per il Col de Vars, con le sue curve divertenti, pensando di pranzare in cima,  Giunti là notiamo che è tutto chiuso, quindi ci dirigiamo verso Guillestre, dove pranziamo seduti all'aperto con 2 ottimi piatti di assiette de montagnarde e assiette de charcuterie. Scambiamo anche 4 chiacchiere con due coppie di motociclisti di Cuneo. Verso le 15 riprendiamo la strada verso il Col de l'Izoard: che panorama spettacolare!C'è ancora la neve ai lati della strada e una Cris Isorardmarmotta attraversa proprio davanti alla moto!Ci godiamo il sole e il panorama fermandoci spesso a fotografare e procedendo tranquilli. Arriviamo al Monginevro, e in un attimo siamo in MeItalia, a Susa,  dove prendiamo l‘autostrada per Torino. Giungiamo a Milano intorno alle 19,15. E' stata una vacanza meravigliosa, conclusa da una splendida giornata. D'ora in poi faremo in modo di scegliere itinerari che ci consentano di percorrere il più possibile belle strade statali anziché stressanti autostrade!

 

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