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Durante un giro completo della Corsica in macchina di qualPortoche anno prima, ci siamo innamorati della zona di Porto.

Ora stiamo tornando in moto, principalmente per rimanere in questa zona.

Partiamo da Milano, direzione Livorno, da li il traghetto per Bastià.

Arrivati a Livorno, ci portiamo a sud della città, dove si trova una zona di scogliere, e trascorriamo la giornata al mare, poi cena in pizzeria prima di imbarcarci.

Dopo una notte sul traghetto inforchiamo la moto e prendiamo la N193 in direzione sud fino a Casamozza, dove la N193 devia verso ovest, e noi la seguiamo.

Seguiamo la N193 fino a Francardo, dove deviamo sulla D84, ora la strada diventa bella, a un certo punto anche selvaggia. E' certamente una strada consigliata!

Seguiamo la D84 fino a poco prima di Porto, dove si incrocia la D81, che ci porterà fino all' incrocio che scende alla spiaggia di Bussaglia, poco piu a nord rispetto a Porto. Ci ricordiamo che poco prima della spiggia avevamo visto un piccolo e simpatico albergo, e vogliamo vedere se troviamo una camera li. L'albergo si chiama l'Aiglon.http://www.claiglon.fr/

L'aiglon

La camera c'è, è semplice, ha solo un lavandino interno e il bagno fuori, ma va bene lo stesso. Scarichiamo la moto e andiamo al mare.
La spiaggia di Bussaglia è sassosa/giaiosa e spesso ondosa, il che la rende molto divertente. E' completamente libera, ma è possibile noleggiare dei lettini e ombrelloni nella zona dei ristoranti. Ristoranti, altro capitolo piacevole di questa spiaggia, ce ne sono due, noi abbiamo provato uno solo (quello sulla sinistra guardando il mare), mai sentito la necessità di provare l'altro, tanto è ottimo.

Rimaniamo in spiaggia il resto del pomeriggio, poi torniamo in albergo a rilassarci, prendere un aperitivo e poi a cena.

Il giorno dopo è semplicemente una replica di quello precedente (meno la trasferta in moto).

Siamo rimasti fermi troppo a lungo, è ora di fare qualcosa di diverso.
Prendiamo la moto e andiamo a Porto, dove noleggiamo un gommone (ino) per farci una giornato SUL mare. Inizialmente andiamo verso nord fino a Girolata, un piccolo paesino nell' omonimo golfo che si raggiunge solo via mare, oppure a piedi. Li compriamo qualcosa da mangiare, poi andiamo a cercarci una spiaggetta. La giornata si dipana con visite ad altre stupende baie e spiagge.

Torniamo verso Sud, ma proseguiamo oltre Porto, lungo le calanquFicajolae di Piana, e ci fermiamo per un bagnetto alla spiaggia di Ficajola, che è bella, ma piccola e troppo affollata per i nostri gusti.
Quindi ripartiamo, dirigendoci ancora verso sud, doppiando il Capo Rossu. Arriviamo alla spiaggia d'Airone, dove non attracchiamo, perchè è molto affollata, quindi giriamo la prua e torniamo indietro.

Gettiamo l'ancora in una piccola baia, Cala di Palu, la quale è senza spiaggia, ma con un'acqua meravigliosa, azzurra e cristallina, ci tuffiamo direttamente dal gommone.

Assistiamo ad un tramonto indimenticabile, mentre lentamente facciamo rotta per tornare al porticciolo di Porto. Attracchiamo, recuperiamo la moto e torniamo all'albergo felici e belli...cotti!

Siamo affamati e riusciamo a trovare buoni anche gli spaghetti alla carbonara scotti che ci servono per cena.

L'indomani ci svegliamo sudati fradici, c'è un caldo afoso pazzesco già alle 9 del mattino.

Dopo colazione scendiamo in spiaggia e ci cerchiamo un posticino sugli scogli che delimitano la baia, nell'illusione di trovare un po' più d'aria lì. Ci tuffiamo in acqua dove si sta meglio, ma il refrigerio dura poco, anzi c'è una bassa caligine che tremola tutto intorno. Dopo pranzo decidiamo di lasciare il mare e di dirigerci all'interno. Ci inoltriamo perciò lungo una stradina, un po' dissestata, che costeggia un fiumiciattolo e la percorriamo per diversi chilometri. Superiamo un vecchio ponte Genovese a chiena d'asino. Lì l'acqua è verde smeraldo ed invitante.        42°15'22.95"N 8°45'40.92"EParcheggiamo la moto e scendiamo al fiume per un sentierino. Tutt'intorno alti alberi protendono i rami sull'acqua ed è un concerto di uccelli e cicale. Fa anche più fresco. Scegliamo di stendere gli asciugamani su una minuscola spiaggetta e ci tuffiamo nelle fredde acque. Ah! Che goduria! Restiamo al fiume a goderci il fresco per un paio d'ore, poi ripresa la moto torniamo indietro, percorrendo l'altro lato della valle. Tornati in albergo facciamo la doccia, poi decidiamo di recarci per cena a Ota, minuscolo paesino in collina, a pochi chilometri da Porto. Abbiamo letto sulla rivista Dove di un ristorante che propone una saporita cucina casalinga e lo vogliamo provare. Si rivelerà un'ottima scelta! I suoi cannelloni al " brucio" (formaggio corso) sono sensazionali, così come la lepre che ci portano come secondo. Il tutto annaffiato da un buon rosso locale. Torniamo a Bussaglia cantando nelle curve a strapiombo e, per la prima volta, non ho paura di questa bellissima, ma " paurosa" strada a picco sul mare.

Purtroppo la settimana volge al termine ed oggi dobbiamo partire. Stanotte abbiamo il traghetto a Bastia.

Cris panoramaDopo colazione ci avviamo in direzione Nord, sulla splendida strada panoramica che, in un susseguirsi di saliscendi conduce al Col de la Croix, dove è d'obbligo scattare una foto! Poi si prosegue in direzione di Calvi. Scesi dalle montagne si arriva ad una zona di lunghe spiagge e di pinete. Poi il paesaggio muta ancora e si fa più brullo, mentre la costa si alza in alte falesie. Come dev'essere bello avere un'imbarcazione per esplorare le tante minuscole baiette che intravediamo dall'alto, e tuffarsi in queste acque cobalto!

Prima di Calvi arriviamo ad una stretta insenatura dalle acque di un'incredibile turchese. Non resisto ed urlo a Knut:" Voglio fare un bagno lì!!" Trovata una sterrata sassosa, ma percorribile anche con una moto pesante come la nostra, scendiamo al mare e ci godiamo due/tre ore di pura gioia. C'è persino un chiosco che vende bibite e panini! Cosa si vuole di più dalla vita!

Ripartiamo a malincuore, ma preferiamo avvicinarci a Bastia, anche perchè s'è alzato un forte vento e dobbiamo ridurre la velocità. Sarà dura percorrere il tratto da Calvi a Saint Florent, soprattutto la quarantina di chilometri del Desert des Agriates, a causa del vento che in quel tratto soffia fortissimo.

La vacanza è finita ed è con un po' di tristezza che a mezzanotte saliamo sul traghetto.

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